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giovedì, settembre 07, 2006

chi ben incomincia...

Per essere rapidi ed efficaci cominciamo subito da Amsterdam. Nel momento in cui iniziano ad imbarcarci sul volo che ci avrebbe portato a New York si scatena il putiferio. All’improvviso appare un foglietto scritto a mano e attaccato con lo scotch su un cartello presso il bancone del gate che recita: non è ammesso imbarcare alcun tipo di liquido nel bagaglio a mano. Ma che c***o vuol dire? ci chiediamo… e io lo chiedo pure a un tizio della Klm appoggiato a “loiterare” nelle vicinanze. E lui risponde… bè è per quello che è successo a Londra. E io: e cos’è successo a Londra? E lui: niente… niente di preoccupante. E io: vabbè… ma nemmeno l’acqua mi posso portare? E lui: no… pensa a quello che è successo nella seconda guerra mondiale. E io (tra me e me): ok, questo si droga…

Fatto sta che tutto quello che è liquido o pseudo-liquido viene sequestrato: acqua, medicine, vicks vaporub, dentifrici, gel per capelli etc etc… siamo riusciti a salvare solo la Novalgina perché, avevamo sentito, se su una medicina ci fosse stato scritto il proprio nome allora la medicina si poteva tenere…detto fatto… e Novalgina salva! Partiamo con un bel ritardo e quando arriviamo sopra al JFK l’aereo comincia a compiere fantastici cerchi sopra l’aeroporto… finchè il comandante si degna di avvisare che “visto che a NYC è in corso un temporale atterriamo a Newark"… vabbè contenti loro… Atterriamo con 2 ore di ritardo (cioè alle 22 passate) a Newark e nemmeno il tempo di alzarci per scendere dall’aereo che il simpatico comandante informa che dobbiamo risederci perché siamo a Newark solo per fare benzina e che tra 1 ora ri-decolliamo per il JFK!!! M.M. impallidisce, a me cascano gli ioni giù per terra e per la disperazione mi metto a sonnecchiare, lasciando M.M. alle interessantissime chiacchiere con Stephanie…Dopo un’ora e mezza finalmente si riparte… e invece che 10 minuti impieghiamo 40 minuti per arrivare al JFK. Ormai s’è fatta l’una, sbrighiamo le pratiche doganali riuscendo a salvare il pesto e il formaggio e… ci mettiamo in coda per il taxi…dopo un’attesa interminabile (avremo avuto 60/70 persone davanti a noi, ma per fortuna i taxi sono l’ultimo dei problemi della Grande Mela) riusciamo a partire e giungiamo alle 3am all’ostello…stravolti, devastati, sconvolti. Come inizio non c’è male…

CC