Aboliamo i costi di ricarica!

mercoledì, aprile 26, 2006

la vespa di c.so Torino...

Mi sento obbligato a raccontare uno degli episodi più fantasmagorici che ci siamo mai concessi. Correva la sera del 22/03/1997. Sabato sera, ovviamente. Quella sera ci è scattata una molla fantastica nella mente: nei giorni precedenti avevamo notato una vespa bianca abbandonata da diverso tempo tra due aiuole di corso torino. Essendo il periodo, quello, in cui ci davamo al riciclo di pezzi di vespe abbandonate, ma non potendo “operare in loco” in quanto saremmo stati in pieno centro e visibili a chiunque passasse, ecco partorire la trovata geniale: semplicemente prelevare la vespa e operarla nel box di via C. …. OVVIO no? 3 piccoli intoppi ci si pararono davanti: una gomma a terra, una targa mancante e ovviamente la mancanza di benzina (non potevamo di certo spingercela fino in via C. no?????) Senza contare che ovviamente non avevamo i documenti e che se ci avessero fermato durante il “prelievo”, a meno che non fossimo riusciti a fuggire, ci avrebbero probabilmente arrestato seduta stante. Dunque… forse che quei 3 piccoli intoppi si sarebbero potuti tramutare in ostacoli insormontabili?? Giammai! Ed ecco le tre innocue soluzioni: ci saremmo portati dietro una gomma gonfia da sostituire a quella a terra, ci saremmo portati dietro una bottiglia di benzina, e chicca delle chicche… avremmo creato una targa fasulla di cartone da utilizzare per il tempo del tragitto fino al box, se non altro per dare un po’ meno nell’occhio: detto fatto. La benzina e la gomma sono stati uno scherzetto, la targa uno scherzo un po’ più grosso, nel vero senso della parola: abbiamo ricreato le dimensioni di una targa vera usando per l’appunto un pezzo di cartone, sopra al quale abbiamo attaccato un foglio bianco col contorno nero, con lo stemmino italiano, la sigla GE, e il numero della targa composto dalla data di quel giorno: 220397. Un capolavoro!!!!! Così giunti sul posto, ormai allenatissimi, in minuti 7 (circa) siamo riusciti a versare la benzina nel serbatoio, sostituire la gomma, attaccare la targa fasulla, menare la pedivella dell’accensione un po’ di volte e partire a razzo alla volta del box, attraversando Corso Buenos Aires e via XX Settembre alla velocità della luce, MM alla guida della “refurtiva”, CC dietro con la propria vespa a seguire e proteggere. Una volta portata la vespa al sicuro nel box abbiamo proceduto allo smantellamento pressochè totale della medesima, fatta eccezione per il motore che sarebbe rimasto lì ad attendere per un’operazione successiva. Rientro a casa ore 5.27am, così recità il blocchetto delle imprese.

Infiniti.

CC